GIORGETTO GIUGIARO

Nel 1999 una giuria di esperti lo ha nominato il più grande car designer del secolo. Il perchè è presto spiegato: andando indietro nel tempo, si scopre che molte delle auto più iconiche della storia portano la sua firma, sono la sua visione personale di come l'arte e lo stile debbano essere in funzione della mobilità e della fruibilità della gente.
Naturalmente sarebbe impossibile riportare in queste pagine l'immensa mole di auto progettate (e/o costruite) dal designer piemontese. In questa sede ci limiteremo a riportare alcune delle vetture più emblematiche della sua produzione, rimandando il lettore a visionare la pagina dedicata all'Italdesign o a quelle dei vari costruttori per avere una più ampia panoramica della geniale creatività di questo designer.

Giorgetto Giugiaro nasce il 7 agosto 1938 a Garessio, in provincia di Cuneo, da una famiglia di artisti. A soli 14 anni si trasferisce a Torino per studiare (arte di giorno e disegno tecnico la sera) e tre anni più tardi, dopo aver mostrato al direttore tecnico della Fiat Dante Giacosa dei lavori di fine anno scolastico, viene assunto dalla Casa piemontese.
Il giovane Giugiaro è ambizioso, ma in un’azienda grande come la Fiat è impossibile fare carriera rapidamente. Manda qualche bozzetto ad un suo amico impiegato alla Bertone, sperando che possano interessare. E alla carrozzeria torinese interessano eccome, tanto che Nuccio Bertone lo nomina addirittura responsabile del Centro Stile. Siamo nel 1959, Giugiaro ha solo 19 anni.

Nei cinque anni trascorsi alla Bertone, il giovane designer realizza sportive caratterizzate da linee moderne, eleganti e pulite: nel 1960 vede la luce l’Alfa Romeo 2000 Sprint, nel 1962 tocca all’Alfa Romeo 2600 Sprint e alla Simca Coupé 1000 mentre l’anno successivo è la volta della Iso Grifo. Gli ultimi due progetti portano sul cofano il marchio Fiat: la 850 Spider del 1965 e la Dino Coupé del 1967. Le sue linee sono sinuose e ammalianti, l'esempio più lampante si notano nelle concept cars di quegli anni, come la Chevrolet Testudo, una concept che reinterpreta in chiave italiana gli stilemi sportivi della Casa statunitense.

1963 Bertone Chevrolet Testudo - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
1965 Alfa Romeo Giulia Sprint Speciale Prototipo (Bertone) - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
Terminata l'esperienza in Bertone, nel 1965 Giugiaro diventa direttore del centro stile Ghia. Alla Ghia sviluppa progetti che anticipano le tendenze di design degli anni ‘70, firmando tre auto che all'epoca modificheranno i concetti di stile fino a quel momento pensati e applicati alle macchine sportive e di lusso: la De Tomaso Mangusta, la Iso Rivolta Fidia ed uno dei suoi capolavori assoluti, Maserati Ghibli. Tra i prototipi di ricerca vanno ricordati la Fiat 850 Vanessa del 1966 e l'Oldsmobile Toronado Thor del 1967.
1966 De Tomaso Mangusta Spyder Prototipo (Ghia)
Nel 1968 la grande svolta della sua carriera. A soli 29 anni, insieme al tecnico e amico Aldo Mantovani, fonda la Italdesign. La società offre servizi di creatività stilistica, ma anche di ingegneria e avviamento alla produzione. Giugiaro stringe collaborazioni con innumerevoli brand, e dagli anni Settanta in poi è protagonista della creazione di auto che non hanno bisogno di presentazioni, il solo nome basta per rievocarne l'importanza all'interno nel settore automobilistico, non solo italiano, ma mondiale: Volkswagen Golf e Passat, Fiat Panda e Punto, Lancia Delta, Hyundai Pony, Alfa Romeo Alfasud e decine di altri modelli.
1968 Bizzarrini Manta (Italdesign) - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
1968 Bizzarrini Manta (Italdesign) - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
Gli anni ottanta e novanta sono un periodo ricco di soddisfazioni per Giorgetto Giugiaro: nel 1980 si cimenta con i camion (Scania Serie 2), nel 1981 disegna la DeLorean (resa celebre qualche anno dopo dalla saga cinematografica di Ritorno al futuro) e nello stesso anno scorpora le attività di design industriale non legate all’auto. Nasce la Giugiaro Design. Due anni più tardi realizza un nuovo formato di pasta per la Voiello (le Marille) e nel 1984 disegna la Saab 9000 e la Seat Ibiza. Nella seconda metà degli anni ‘80 Giorgetto Giugiaro inizia a collaborare con la Renault (sue la 21 del 1986 e la 19 del 1988) e nel 1987 disegna il famosissimo telefono Sirio della SIP.
1964/2008 Prototipo di ricerca per GT - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
Già nel 1991 Giugiaro inizia a proporre forme tondeggianti con la Lexus GS, anticipando l’evoluzione del car design nell’ultimo decennio del XX secolo e nello stesso anno progetta il camion Iveco Eurocargo. Due anni dopo vedono la luce la Fiat Punto (Auto dell’Anno 1995), la seconda serie del Fiat Ducato e il treno (Pendolino) ETR 460 mentre risale al 1996 il debutto del noto autobus Iveco CityClass.
1978 Lancia Megagamma - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
Nel 1997 inizia una lunga e fruttuosa collaborazione tra Italdesign e la Casa coreana Daewoo. Il modello più celebre frutto di questo accordo – la citycar Matiz del 1998 – ha uno stile simile a quello della concept Italdesign Lucciola presentata al Salone di Ginevra 1993: una vettura proposta inizialmente alla Fiat per rimpiazzare la Cinquecento ma bocciata dai vertici della Casa torinese per via degli elevati costi di produzione. I coreani approvano invece il progetto, aggiungendo le porte posteriori per incrementare la praticità.
2013 Giugiaro Parcour - Photo Credit: ArchivioPrototipi.it
Nel 2010 Giugiaro cede il 90,1% della Italdesign al gruppo Volkswagen e nello stesso anno vede la luce la sua ultima auto di serie importante: la terza serie della Ssangyong Korando. Il designer piemontese cede il resto del pacchetto azionario alla multinazionale di Wolfsburg nel 2015, anno in cui fonda insieme al figlio Fabrizio una nuova società: la GFG Style.
2019 GFG Style Bandini Dora