1952 FERRARI 342 AMERICA CABRIOLET VIGNALE

Molti potenziali clienti desideravano possedere e guidare una Ferrari, ma alcuni di loro erano intimoriti dalle prestazioni dei motori da competizione che, in quel periodo, si ritrovavano poi anche sulle vetture poste normalmente sul mercato.

Per venire incontro a questa fascia di clientela nasce la 342 America. Essa offre quattro posti, un motore più flessibile, un nuovo cambio a quattro marce sincronizzate ed una guida più agevole.

La 342 America era stata concepita come un'auto da strada, personalizzabile e particolarmente lussuosa e potente, per ingolosire i migliori clienti della fabbrica.

Costruita con un ampio passo (2.650 mm) per ospitare il motore Lampredi V-12 da 200 CV, ha avuto una produzione totale di soli sei esemplari, per clienti come re Leopoldo del Belgio e Enzo Ferrari stesso.

Tre modelli vennero carrozzati in versione coupè da Pininfarina, due sempre da Pininfarina in versione cabriolet ed uno dalla Carrozzeria Vignale su disegno di Giovanni Michelotti.

La documentazione indica che il telaio 0232AL fu quello della prima 342 America costruita, e la prima delle tre con carrozzeria cabriolet.

La si riconosce per la caratteristica unica dei fanali posteriori scanalati e incassati nei parafanghi. Fu testata in fabbrica il 27 ottobre 1952 e consegnata al suo primo proprietario il 14 gennaio 1953. Odofranco "Otto" Wild di Muri, in Svizzera, che fu un buon cliente della Ferrari.

L'auto fu successivamente esportata negli Stati Uniti alla fine degli anni '50, acquistata da Dan Smith di Los Angeles. Nel 1971, Smith vendette l'America 342 ad un altro entusiasta collezionista americano in California. A quell'epoca l'auto era stata rifinita in argento metallizzato ed i paraurti erano stati rimossi. L'auto fu rivenduta nel 2004, a Paul Forbes.

L'auto fu acquistata nel 2007 dai suoi attuali proprietari e fu restaurata in California con l'attuale combinazione di colori verde metallizzato e bianco, con interni in pelle bianca e verde.


Fonte: RM Sotheby's
Image Credit: Darin Schnabel - RM Sotheby's