1990 BMW M8 PROTOTYP

La BMW M8 Prototyp è stato uno dei segreti meglio conservati della storia dell’automobile. Non solo la BMW non ha prodotto la M8, ma addirittura per circa 20 anni ne ha quasi negato l’esistenza. Il perché la M8 non sia andata in produzione non è chiaro, ma presumibilmente i costi previsti sarebbero stati troppo superiori ai possibili ricavi, quindi i vertici dell’azienda bocciarono il progetto e la M8 finì in qualche magazzino, lontana da sguardi indiscreti. Siamo agli inizi degli anni ’90, nel 1989 la BMW aveva presentato al Salone di Francoforte la Serie 8, un lussuoso coupè dotato di ogni genere di accessorio: persino un telefono cellulare per consentire al yuppies di turno di comunicare col mondo.

Gli ingegneri della BMW, Rosche, Kulbfell e Richter, videro nella Serie 8 la base per progettare qualcosa di assolutamente strabiliante. Il loro obiettivo era quello di creare una versione iper-potenziata e di marchiarla con il famoso badge “M”, il simbolo del Motorsport. La 850i di serie montava un V12 da 5 litri che erogava 296 CV, che considerando la cilindrata non erano particolarmente impressionanti. Ci voleva qualcosa di più. I tre ingegneri misero a punto un motore incredibile: un V12 di 6064 cc. Che sprigionava la bellezza di 550 CV (siamo sempre nel 1990 non dimentichiamolo…).

A questo punto bisogna sfatare un malinteso creatosi nel tempo. Pur essendo simile a quello montato sulla McLaren F1, il V12 della M8 (siglato S70) era un motore diverso. Ne condivideva solo le misure di alesaggio e corsa. Il designer della McLaren Gordon Murray lo aveva bocciato perché troppo lungo e pesante. La McLaren userà poi una variante del motore S70 (in particolare la S70/2). A questo punto la storia si infittisce di mistero. Non si sa se la BMW abbia mai provato la vettura in pista, non sono mai stati forniti dati sulle sue reali prestazioni e addirittura si avanzò l’ipotesi che la M8 fosse un prototipo non funzionante. Per 20 anni misteri e dicerie sono circolate intorno al prototipo M8, l’unica prova della sua esistenza erano una manciata di foto sgranate che giravano su internet.

Poi, nel 2010 è stata data la possibilità ad alcuni giornalisti di poter vedere dal vero la M8, insieme ad altri progetti finiti nel dimenticatoio. La vettura non era molto differente dalla 850i, ne condivideva l’elegante linea coupè, ma con necessari aggiustamenti dovuti alla maggiore grandezza e potenza del motore. La linea era ancora a cuneo, ma la parte anteriore era stata rivista, aggiungendo delle aperture per consentire una migliore canalizzazione dell’aria per alimentare il motore e nella forma ricorda vagamente il frontale della M1. L’altra cosa che saltava subito agli occhi era il rigonfiamento sul cofano anteriore, necessario per farci stare il V12 ed il suo enorme sistema di aspirazione.

Scivolando lungo i fianchi la vettura presentava un kit “widebody” resosi necessario per ospitare le grandi ruote ed avere lo spazio per ulteriori prese d’aria, per il raffreddamento dei freni e, si dice, del differenziale posteriore. Per ottenere una riduzione di peso, fondamentale per una sportiva ad alte prestazioni, il corpo della M8 era in fibra di carbonio, mentre altri pannelli, come le porte, era costruiti in polimero rinforzato con fibra di carbonio. Anche i fari erano stati modificati. Più piccoli e leggeri, anche per aumentare lo spazio per le enormi scatole dei filtri dell’aria posizionati sotto il cofano. Altra modifica importante era stata l’aggiunta del “montante B” (assente nella linea pulita della 850i), per aumentare la rigidità dell’auto.

Sfortunatamente i vertici della BMW bocciarono il progetto di Rosche, Kulbfell e Richter e non ci furono ulteriori sviluppi. Probabilmente gli investimenti non sarebbero rientrati. Un’auto del genere avrebbe avuto un costo esorbitante e non ci sarebbero stati volumi di vendita redditizi.

Ma gli studi comunque non andarono del tutto persi, gli ingegneri rividero i loro obiettivi e crearono la 850 Csi, che adottava alcune soluzioni del prototipo M8 ed una versione depotenziata e leggermente ridotta del motore. I dati di vendita della 850Csi (solo 1510 modelli venduti) hanno poi dato ragione alla dirigenza BMW, ma ciò non toglie che sarebbe stato bello vederla su strada e magari competere con le varie Porsche 959 e Ferrari F40 e F50.

Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: B.M.W.