2004 PININFARINA NIDO

Image Credit: ArchivioPrototipi.it

Uno dei problemi delle micro-vetture, delle vetture da città, è sempre stato quello della sicurezza passiva. Problema accentuatosi ancora di più oggi, con le vetture in circolazione che tendono a diventare sempre più grandi e pesanti, sia per offrire più spazio interno sia per soddisfare i sempre più severi regolamenti di sicurezza.

Con il progetto Nido, presentato nel 2004, la Pininfarina ha ripensato la metodologia attuale del processo di design automobilistico pervenendo a un concetto innovativo che riesamina la sicurezza nelle piccole automobili, non considerando solo gli effetti del crash sulla singola vettura ma anche i problemi di compatibilita fra veicoli con masse diverse.

Ecco perché il progetto Nido si concentra essenzialmente sullo studio di nuove soluzioni che coinvolgono sia l'aspetto strutturale sia quello di design di una piccola vettura 2 posti, con l'obiettivo di incrementare la sicurezza interna degli occupanti come quella esterna, al fine di limitare i danni per i pedoni in caso di urto.

Nido è composta da tre elementi principali: il telaio, la cui massa è pari ai due terzi circa di quella del veicolo e alloggia tutte le componenti tecniche (costituito da una parte anteriore deformabile e da una cellula rigida attorno agli occupanti); il guscio, che conta per circa un terzo della massa del veicolo e accoglie il conducente e il passeggero (si tratta di una "slitta" in grado di scorrere orizzontalmente su una guida centrale all'interno della cellula rigida); un terzo elemento, costituito da due assorbitori, in honeycomb, che agiscono come dissipatori di energia e collegano la cellula rigida e la slitta.

In caso di urto frontale, la vettura assorbe parte dell'energia tramite la zona anteriore deformabile del telaio, mentre l'energia rimanente determina il movimento della slitta in direzione dell'urto, comprimendo i due assorbitori in honeycomb posizionati fra cellula rigida e slitta nella zona della plancia e permettendo così una decelerazione graduale.

La slitta può essere dotata di ulteriori assorbitori, di dimensioni più piccole e montati posteriormente tra la slitta e la cellula rigida, in modo da proteggere gli occupanti anche in caso di urto posteriore.

La traversa anteriore alla base del parabrezza è rivestita da un cuscino in materiale ad assorbimento di energia in grado di minimizzare i danni fisici in caso di impatto con un pedone; a questo fine, il medesimo materiale è stato utilizzato anche per la parte interna del montante parabrezza collassabile.

Lunga appena 2890 rum. larga 1674 mm e alta 1534 mm, la Nido è stata progettata con motore e ruote motrici posteriori e cambio automatico.

Nel 2010 sarà presentata a Bruxelles la Nido EV, una evoluzione ecostostenibile del progetto "Nido".

Fonte: Testo tratto da: Mitomacchina
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