1977 BERTONE JAGUAR XJ-S ASCOT

Per il Salone di Torino del 1977, Bertone presentò la sensazionale e spavalda Jaguar Ascot. La scelta di creare un concetto basato su Jaguar era sempre stata irto di difficoltà per gli italiani, non ultimo perché le Jaguar avevano un DNA così forte che ogni volta che si allontanavano troppo da quello che era venuto prima, quell'essenza "Jaguar" andava persa.

All'epoca la show car aveva ricevuto una notevole pubblicità, soprattutto perché seguiva le orme dell'oltraggiosa Ferrari Rainbow e della Lamborghini Bravo. Bertone era chiaramente innamorato della forma a cuneo in quel momento e applicava lo stesso schema di stile e di a tutto ciò che produceva.

Nel 1977, Gandini era alla sua massima espressione di linee a cuneo, avendo progettato l'Alfa Romeo Carabo, la Lancia Stratos Zero e la Lamborghini Countach, e provò ad applicare il suo stile inconfondibile ad una coupé Jaguar a quattro posti, il risultato fu la Ascot.

La Ascot era basata sulla piattaforma XJ-S, anche se accorciata nell'interasse di circa 200 mm. La concept, che aveva la guida a destra, utilizzava anche il V12 Jaguar da 5,3 litri e la trasmissione automatica. La Ascot migliorava la XJ-S di base in due aree importanti: era potenzialmente più leggera, grazie alla costruzione in alluminio, ed aveva una linea a due volumi con portellone posteriore, proprio come nella classica Type E.

Prendendo spunto dalla Ferrari 308 GT4 Rainbow, mostrata nel 1976, la Ascot presentava una griglia a tutta larghezza con lo stemma Jaguar al centro.

Uno spoiler a labbro, posto sotto la griglia inferiore, formava una superficie che correva sul davanti dell'auto e sulle ruote anteriori. Il cofano era caratterizzato da una forma ad H pronunciata, che rappresentava la forma del V12 sottostante, e nascondeva una serie di fari a scomparsa. Gli archi posteriori erano tagliati, in puro stile Gandini, mentre i montanti A, B e C erano colorati in contrasto, presentando forme angolari. L'auto era stata dipinta di bianco per il suo debutto, ma in un secondo momento fu riverniciata.

L'interno era un mix contemporaneo di pelle marrone chiara e pelle scamosciata marrone, incluso un pratico scomparto su ogni porta.

La strumentazione, alcuni quadranti ausiliari e il selettore del cambio a forma di T erano tutti presi in prestito dalla XJ-S. Tuttavia, la forma rettangolare del cruscotto era concettualmente specifica ed includeva il massimo del lusso degli anni '70: un telefono integrato.


Fonte: ArchivioPrototipi.it
Image Credit: Carrozzeria Bertone